Il brano della Torah di questa settimana si chiama Lekh Lekha, ricordano il primo comando di D-o ad Avraham. Lekh significa “va”. D-o gli diceva di andarsene, di lasciare la sua terra natale e la casa di suo padre, di emergere dal bozzolo di un’esistenza protetta e di iniziare il suo cammino nel mondo. I nostri Maestri interpretano il significato della seconda parola lekha come “per te”. Rashi spiega che la partenza per un simile viaggio era piena di pericoli e Avraham correva il rischio di perdere tutto quello che aveva. Perciò D-o gli promise che quel viaggio sarebbe stato a suo vantaggio, “per te”. La sua ricchezza, la sua famiglia e la sua reputazione sarebbero aumentate.
Rabbi Mosheh Alshikh offre un’interpretazione più profonda. “Lekha” significa “verso te stesso”.
Mediante quel viaggio attraverso il mondo, Avraham stava andando alla scoperta di se stesso. Lo scopo del suo viaggio verso Eretz Yisrael e tutte le sue peregrinazioni avevano lo scopo di esprimere le sue qualità positive nell’ambiente che lo circondava.
La vicenda di Avraham non è semplicemente una pagina di un libro di storia. Al contrario, come ci insegnano i nostri Maestri, “I fatti dei nostri antenati sono un insegnamento per i loro discendenti”. Avraham fu un personaggio straordinario, un uomo che insegnò a credere in D-o ad un mondo che non voleva ascoltare.
A nostro modo però siamo tutti singolarmente unici. Il Baàl Shem Tov insegnò che D-o ama ciascun Ebreo con l’amore che i genitori effondono su un figlio unico nato nella loro vecchiaia. Come Egli comandò e guidò Avraham nel suo viaggio verso la sua vera identità, così Egli guida con paziente amore ciascuno di noi nel nostro viaggio attraverso la vita. Attraverso una rete di progetti che si intersecano, Egli ci dirige tutti ad un fine comune che ciascuno di noi riveli a se stesso e agli altri, i doni divini che ci sono stati accordati in modo particolare.
Il Baàl Shem Tov insegna che tutto quello che una persona vede o sente gli è di lezione nel suo rapporto con D-o. Dato che tutto quello che accade in questo mondo è controllato dalla divina provvidenza e l’uomo fu creato “al solo scopo di servire il suo Creatore”, ne consegue che ogni e qualsivoglia evento o persona che si possa incontrare ha lo scopo di aiutarci a progredire nel nostro rapporto con D-o. Per questo scopo D-o guida noi tutti fin dalla culla, passo dopo passo, attraverso una varietà di esperienze che, sommate, hanno lo scopo di aiutarci a scoprire ed esprimere il nostro intimo potenziale divino. Quando Avraham partì per il suo viaggio, egli portò con sé “tutte le persone che si era procurato in Kenaàn”, cioè le persone che aveva motivato ad unirsi a lui nella sua missione. Anche questa è una lezione.
Il viaggio dell’uomo attraverso la vita non deve essere un cammino solitario su picchi montani o in luoghi deserti. Al contrario, D-o ci fa attraversare un mondo dove esistono altre persone con le quali interagiamo in sinergia, sia dando sia ricevendo. Infatti, anche loro stanno percorrendo tragitti simili, il cui scopo è parallelo al nostro anche non necessariamente lo è il percorso. Quanto più una persona riesce ad apprezzare questi concetti, tanto più sarà in grado di ottimizzare le sue possibilità nella vita, rendendo le sue esperienze più felici e fruttuose.
Non sarà ostacolata da paure o preoccupazioni, perché capirà che una mano attenta la sta guidando in ogni momento, indirizzandola verso incontri che promuoveranno la sua crescita personale e il suo apporto al mondo.(tratto da il filo diretto,a cura di Naar isreal-Milani,Rav,S.Elmalech -basato un discorso del Rebbe
Orari di Shabbat per Torino
accensione Candele: 18:06 Venerdi 27 ottobre settembre 2017
Questa settimana si legge la Parashah Lech Lecha
Havdalah : 19:12 Sabato, 28 ottobre 2017
Rabbi Israel Baal Shem Tov (1698-1760), fondatore del movimento chassidico, gli fu chiesto una volta: "Perché i Chassidim scoppiano in canti e balli con la minima provocazione? È questo il comportamento di un individuo sano?" Il Baal Shem Tov rispose con una storia: Una volta, un musicista venne in città - un musicista di grande talento ma sconosciuto. Rimase in un angolo della strada e cominciò a suonare. Coloro che si fermarono ad ascoltare non potevano separarsi, e presto una grande folla rimase li affascinata dalla gloriosa musica la cui uguale non avevano mai sentito. In poco tempo la folla prese a danzare al ritmo, e tutta la strada si trasformo in una massa danzante di gente. Un uomo sordo che camminava di li,si chiese: il mondo è andato pazzo? Perché i cittadini salgono su e giù, agitando le braccia e girandosi in mezzo al centro della strada? " I Chassidim", concluse il Baal Shem Tov, "sono mossi dalla melodia che emette da ogni creatura nella creazione del Signore. Se questo li rende matti nei confronti di quelli che hanno le orecchie meno sensibili, dovrebbero pertanto smettere di ballare?"
PRESO DA CHABAD.ORG A CURA ELIEZER STEINMAN GOCCIE DI CHASSIDUT -- Un Ebreo non desidera mai - né è in grado - di staccarsi da D-o - Rabbi schneur Zalman di Liadi (fondatore del Chassidismo Chabad, 1745-1812 CORSO SULLA KASHERUT DOMENICA 5 NOVEMBRE PER INFORMAZIONI,COSTO E REGISTRAZIONE INVIARE UNA MAIL ALPICHA770@GMAIL.COM
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