domenica 14 ottobre 2018

PARASHA' NOACH



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NOAH, ABRAHAM E MOSÈ - UN CONFRONTO

(Parte I)

La parasha  di questa settimana racconta la storia di Noah. IL santo Zohar paragona i tre "tsaddikim" - i grandi leader,cioe  Noè, Abramo e Mosè. Ognuno di questi uomini eccezionali viveva in una generazione in cui la morale e la condotta della gente lasciavano molto a desiderare. Ognuno, a sua volta, dice allo Zohar, si comporto in modo diverso nei confronti dei suoi compagni peccatori.

Noè, ai suoi tempi, dopo che non riuscì a portare il popolo della sua generazione al pentimento, pregò che lui e la sua famiglia fossero risparmiati dalla punizione che D-O avrebbe portato sulla società malvagia in cui viveva. Quando gli fu detto che l'Onnipotente avrebbe invaso la terra e distrutto tutti gli esseri viventi, Noè non pregò per il resto della sua generazione.

Secondo l interpretazione del Baal Shem Tov, La parola ebraica per l'arca di Noè - "Teva" significa anche " parola". Noè, vestito della sua giustizia, si ritirò nella sua "arca", nel suo mondo delle parole di Tora, studio e preghiera. Inoltre, quando gli uomini andarono da lui e si informarono sull'enorme nave che stava costruendo, egli raccontò dell'imminente punizione divina - l'alluvione. Ma solo allora, quando fu vicino il Mabul, li sgridò, li rimproverò e disse loro di riparare le loro vie; non è andato da loro,per provare a convincerli di ritornare a D-o. Non ha cercato di portarli alla teshuva. Questo era, naturalmente, prima che la Tora fosse data, contenente  il sacro comando "Ama il tuo prossimo come te stesso".

Lo Zohar spiega che questo è un grave errore. e che il nome "Acque di Noè", usato dal profeta Isaia per indicare il Diluvio, indica la responsabilità indiretta di Noè per il Diluvio, poiché non pregava per la sua generazione. Questo tipo di condotta è chiamato in yiddish: "A Tzadik In Peltz" - cioè "Un uomo retto nella sua calda pelliccia". Ci sono due modi per riscaldarsi in una stanza fredda. Uno è quello di accendere un fuoco, nel qual caso tutti in sala beneficiano del calore. Un secondo modo è indossare una pelliccia - nel qual caso il proprietario del cappotto è al  caldo, ma tutti gli altri nella stanza rimangono immersi nel freddo. Avvolto nell'accogliente e sicuro calore della sua giustizia e grandezza di carattere, non si preoccupa veramente del freddo acre sofferto da quelli "esterni".

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L'episodio di Noè contiene un insegnamento morale vitale per noi: quelli che pensano di essere sicuri nelle loro buone azioni e nella condotta guidata dalla Tora ricordano che se ignorano, D-O NON VOGLIA , le grida dei loro compagni ebrei, le cui anime anelano al Ebraismo-Yiddishkeit quindi gran parte della responsabilità per il male generale causato oggigiorno dall'apatia della religione - poggia direttamente sulle loro spalle.

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Gli altri due Tzadikim, Abraham e Moses, si sono comportati in modo molto diverso, come verrà spiegato nel prossimamente,.tratto dal libro a thought for the week,discorso,del Rebbe di lubavich,se ti e piaciuto,ci faranno molto piacere le tue feedback

ORARIO DI SHABBAT PER TORINO 
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Illuminazione delle candele: 18:31 di venerdì 12 ottobre 2018
La porzione di Torah di questa settimana è Parashat Noach
Havdalah (50 min): 19:37 sabato, 13 ottobre 2018

UNA STORIA CHASSIDICA  
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Noah – Una testimonianza
A Berditchev, una cittadina nelle vicinanze di Kiev, viveva un Ebreo che non credeva in D-o. Ogni tanto si incontrava con il suo santo Rabbino di Berditchev, Reb Levi Yitzhaq, e parlava con lui. Un giorno, il Rabbino disse al miscredente: “Sai, in quel D-o in cui tu non credi, non credo neppure io”. Naturalmente, il Rabbino credeva in D-o. Quello che intendeva dire al miscredente era che la sua mancanza di fede era dovuta ad una concezione errata di ciò che D-o è. Nessuno avrebbe creduto in ciò che egli considerava “dio”. Se egli avesse accresciuto la sua consapevolezza e avesse cercato nell’intimo più profondo della sua anima, avrebbe scoperto un D-o con cui avrebbe potuto e desiderato relazionarsi. 
Questo mette in luce anche il contributo veramente unico del Rebbe di Lubavitch. Quando egli assunse la carica, molti mettevano in dubbio la posizione dell’Ebraismo nella società contemporanea, e a loro egli disse: “Certo, se considerate l’ebraismo in modo arcaico, non c’è posto per esso. Ma chi dice che l’ebraismo debba essere arcaico?! Aprite gli occhi e vedete come esso può essere ricco ed attuale”. Inoltre il Rebbe non ci permetteva di accontentarci della nostra propria comprensione e del nostro rapporto con D-o, ma ci spingeva ad aprirci agli altri e e condividere la nostra comprensione con loro.
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